In questo senso è possibile avvertire un cambiamento anche della comunità. Ma è sempre a partire dalla persona, dalla decisione di ogni singolo, che con la sua conversione in qualche modo cambia anche la comunità!
Gli Esercizi sono cosa per tutti?
Possono far bene a ragazzi, giovani, adulti e anziani: ogni fascia d’età ha i suoi Esercizi spirituali. Certo bisognerebbe individuare per ognuno il livello di crescita, il punto del cammino spirituale a cui si è arrivati per capire quello di cui c’è veramente bisogno. Ed ha bisogno sia la persona matura sia il settantenne sia il giovane. Gli Esercizi aiutano ognuno a compiere quel passo spirituale che è pronto a fare. Bisogna saper cogliere il momento, l’occasione propizia.
C’è bisogno oggi di Esercizi spirituali?
Secondo me sì e lo vedo girando l’Italia. Lo dicono anche i Gesuiti, maestri in quest’arte degli Esercizi. Oggi cresce il numero dei laici che chiede e vuole fare gli Esercizi spirituali. Gli incontri uno a uno con gli esercitanti consentono di entrare nel loro vissuto e di comprendere meglio quanto possa essere positiva la ricaduta degli Esercizi nella loro vita. Una volta ad esempio mi è capitato di incontrare una coppia di divorziati risposati: è stato bello vederli cercare il senso della loro relazione anche in assenza del Sacramento. Gesù c’entra con la loro relazione anche se non è sacramentale. La loro storia presenta delle ferite, determina una situazione complessa e difficile, che tuttavia non impedisce di vivere come figlio amato, di vivere da figlia amata, sperimentando l’amore del Signore, da cui comunque non si è mai tagliati fuori.
Giovani ne incontri?
Pochi, ma anche lì è presente la voglia di incontrare il Signore, di conoscerlo veramente. L’approccio però cambia a seconda della condizione di vita: altro è quello del giovane laureato alla ricerca di un lavoro, altro è quello del giovane già sposato e inserito nel mondo del lavoro. Magari stessa età, ma due approcci inevitabilmente diversi: il primo naturalmente risente più dell’incertezza. Gli Esercizi spirituali in una condizione o nell’altra si traducono in una diversa preghiera.
Gli Esercizi spirituali pongono al centro la Parola di Dio? Che tipo di rapporto hanno con la Sacra Scrittura gli esercitanti? Che tipo di conoscenza?
A Milano c’è una situazione particolare: un episcopato più che ventennale che ha posto al centro la Scuola della Parola ha lasciato un segno, perlomeno in chi ha oggi quarant’anni o cinquanta; anche se poi, magari, ha perso nel tempo questa confidenza con la Parola. Quando li incontri agli Esercizi scopri la voglia che hanno di ricominciare a frequentarla, a riprenderla in mano. I trentenni non hanno ricevuto questa educazione, non hanno avuto questa preparazione di base. Però appena incontrano la Parola di Dio se ne appassionano. L’esercizio serve loro per acquisire un metodo.
Buoni Esercizi a tutti!
F. A. F