Don Franco Gallivanone aveva programmato da diversi giorni la sua presenza alla Messa delle 18.30 di domenica 26 maggio, nella festa della Santissima Trinità, per comunicare ufficialmente ai fedeli che don Maurizio, trascorsi i nove anni previsti come incarico di Responsabile della Comunità Pastorale SS. Trinità in Gavirate, da settembre avrebbe ricevuto un’altra destinazione.
Questa comunicazione ufficiale è stata, purtroppo, anticipata dalla notizia, apparsa prima su Varese News e poi su altre testate online, che il nuovo prevosto della Comunità Pastorale Santissima Trinità in Gavirate sarà da settembre don Marco Casale.
Don Franco durante la Santa Messa ha voluto sottolineare l’importanza del contesto in cui devono essere date alcune comunicazioni, soprattutto per il rispetto dovuto verso le persone e le comunità che sono implicate nell’avvicendamento di un parroco. Evidentemente per alcuni non è così e pur di fare notizia si rischia anche di dire cose a metà o addirittura di dare informazioni che potrebbero risultare sbagliate.
Don Franco ha avuto poi espressioni di gratitudine e di grande affetto per don Maurizio, che conosce fin da quando era un giovane prete, per il modo in cui ha svolto il suo incarico di Prevosto di Gavirate e per come in questi ultimi anni ha animato la fraternità del Clero in qualità di Decano del decanato di Besozzo.
Ha, poi, sottolineato come don Maurizio e don Marco abbiano accolto serenamente e in spirito di obbedienza la richiesta dell’Arcivescovo Mario Delpini di rispettare il vincolo dei nove anni di incarico per assumerne poi uno nuovo.
La nuova destinazione di don Maurizio si definirà meglio nei prossimi giorni, probabilmente entro la prima settimana di giugno.
Il tema dei “nove anni di incarico dei Responsabili di Comunità Pastorale” è senz’altro discutibile, perché a volte può apparire un periodo di tempo troppo corto e altre volte troppo lungo. Quello che si vuole sottolineare è che ci sia una regola che indichi la durata di un servizio, come dovrebbe essere per tutti coloro che hanno un incarico nella Chiesa, soprattutto, quando vi sono responsabilità decisive per la vita di tutta la comunità.
Le altre due parole che ha sottolineato don Gallivanone sono “saluto” e “accoglienza”.
Il saluto è riferito a don Maurizio che sta lasciando la Comunità Pastorale, ma l’incarico avrà termine il 31 agosto. Il Consiglio Pastorale ha fissato il calendario di settembre e tra le varie feste patronali ha individuato domenica 22 come il giorno in cui si saluterà ufficialmente don Maurizio.
L’accoglienza è riferita, invece, a don Marco il quale evidentemente non potrà da subito conoscere tutte le persone e nemmeno tutte le dinamiche parrocchiali, così come sono state acquisite in nove anni da don Maurizio. La presenza di don Luca, di don Mario, di Monsignor Emilio e del diacono Angelo, dei Consigli della Comunità e di tutti i collaboratori aiuteranno il nuovo parroco a comprendere e conoscere meglio tutte le situazioni presenti in questa nuova realtà.
Don Franco ha concluso lasciando poi la parola a don Maurizio che ha tenuto una breve omelia riprendendo le pagine della liturgia della Parola e il titolo della festa patronale: “Per dare un nuovo volto alla Chiesa in missione”.
Don Maurizio ha evidenziato tre parole. La prima è “Volto”, perché la comunità rifletta sempre il volto di Cristo; la seconda è “Chiesa”, che ci fa riconoscere tutti come membri di una sola comunità che si raduna intorno all’Eucaristia ed è in cammino in questa porzione di terra; la terza parola è “Missione”, per sottolineare la responsabilità di ogni battezzato a far si che tutti coloro che sono in ricerca possano incontrare il Signore.
La redazione