«Alla contemplazione dell’opera di Dio deve ispirarsi il nostro cammino di Chiesa nel tempo». La vita cristiana non è un «percorso solitario» o un’«iniziativa personale», ma «il convergere nella città. L’edificazione della città è l’opera di Dio che convoca tutti e accoglie ciascuno». Sono le parole che il nostro arcivescovo, Mario Delpini, ci rivolge nella sua prima lettera pastorale, Vieni, ti mostrerò la sposa dell’Agnello, significativamente firmata il 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi. Il titolo rimanda alla «Gerusalemme nuova» dell’Apocalisse, testo di cui la lettera pastorale riporta il brano dal cap. 21 (versetto 1) al cap. 22 (versetto 5), che offre alla «sosta contemplativa» dei fedeli, magari in «tempo di Avvento», e con un’avvertenza: la contemplazione non rimanga esterna ed estranea ai tempi, ai luoghi, alle sfide della vita ordinaria. «È un rischio denunciato e contrastato da decenni dagli arcivescovi» milanesi, ed è «un rischio che anch’io – continua mos. Delpini – vorrei denunciare e contrastare, chiedendo a tutti di appassionarsi alla vocazione a essere pietre vive di una Chiesa che sia segno della Gerusalemme nuova».
Raccogliendo l’invito di mons. Delpini abbiamo deciso di prenderci un momento per sostare sul testo dell’Apocalisse e ascoltare“la VOCE POTENTE CHE VIENE DAL CIELO e condividere l’emozione e l’esultanza del veggente”. L’appuntamento è a Caravate, per domenica 19 novembre, ore 9.00.
Ci guiderà nella riflessione il nostro Vicario Episcopale, mons. Franco Agnesi.
L’invito è rivolto a tutti i fedeli adulti e giovani
della nostra Comunità Pastorale
don Maurizio