Voltorre – presentazione restauro chiesa antica

Nella serata di presentazione dei lavori di restauro all’interno dell’antica chiesa di san Michele  (lo scorso martedì 12 giugno) è emerso l’orgoglio di operare in un luogo prezioso dal punto di vista spirituale, storico e architettonico. Sono state le parole del parroco don Maurizio Cantù, dell’architetto Giorgio Mantica e del restauratore Efisio Chessa a far comprendere ai presenti la bellezza di un intervento che partirà nella prima decade di luglio, interessando la volta dell’edificio, con l’auspicio che altri contributi finanziari permettano la conclusione dei lavori lungo le pareti. La raffinatezza dell’abside e dell’altare illuminati ha costituito motivo di confronto tra la parte già restaurata con la supervisione di Pinin Brambilla, il cui nome è legato al rinnovato splendore dell’Ultima Cena di Leonardo,  e quella che necessita della mano degli operatori. Si tratta di un intervento nella continuità e nel rispetto di ogni particolare dell’edificio, che poggia la sua origine su duemila anni di storia e che conserva evidenti le tracce volute da don Raffaele Appiani, padre lateranense che dal 1633 trasformò il chiostro in corte gentilizia frequentata da artisti di livello. La spiegazione di Mantica, dettata dalla competenza, dalla conoscenza lunga decenni del chiostro e dall’amore che lo lega a questo edificio, ha portato i presenti a percorrere i secoli con lo stupore di trovarsi in un luogo che ha visto passare la storia, dai romani, ai longobardi, ai benedettini.

Ora la chiesa ci offre anche i pregevoli stucchi e i gessi che dovevano ampliare la vista dei visitatori, ammirati dalla finezza delle decorazioni, che continuano nella sacrestia con i simboli cardinalizi, delle quattro stagioni. Da allora non ci sono state deturpazioni, quindi l’obiettivo è di riportare l’interno della chiesetta al suo antico volto. Gli interventi riguarderanno le crepe, i fenomeni degenerativi, le efflorescenze saline. “Verranno effettuate indagini conoscitive con analisi chimiche nell’ottica della conservazione e quindi del consolidamento degli stucchi”, ha detto Chessa. “Per essere fedeli all’originale – ha evidenziato Mantica- ricostruiremo i colori con i pigmenti, lavorando con umiltà e rispetto. Entro la fine di ottobre dovremo terminare l’intervento sulle parti lignee che comprende la bussola settecentesca e i serramenti, in quanto abbiamo avuto un finanziamento della Fondazione Comunitaria del Varesotto. E’ nostra intenzione, durante i lavori, permettere l’ingresso dei visitatori in modo che si rendano conto dello svolgimento degli interventi”. La bellezza di un luogo antico, dunque, attende di poter essere ammirata: è un dono ritrovato che merita il contributo di tutti.                                                                                                                                                     

Federica Lucchini