La festa liturgica del Corpus Domini affonda le sue radici nelle rivelazioni che la mistica agostiniana Beata Giuliana di Retine ebbe nel 1208, quando le apparve Cristo che le chiedeva di impegnarsi nell’istituzione della festa del Santissimo Sacramento.
Fu così che Papa Urbano IV, con la bolla dell’11 agosto 1264, ordinò la celebrazione della solennità del Corpus Domini in tutta la Chiesa.
L’uomo ha bisogno dell’alimentazione della fede, della speranza e della carità, e il Signore gli ha offerto un cibo divino: sè stesso in forma eucaristica.
Quando Gesù nell’ultima cena ci dona il Suo Corpo ed il Suo Sangue, mediante il Pane e il Vino, vuole lasciarci il ricordo di ciò che lui ha fatto per noi, per la nostra personale salvezza. La memoria di questo gesto è importante per non dimenticare chi ci ama e ci chiama ad amare. Purtroppo oggi, vivendo immersi nella frenesia della nostra routine, diventiamo poveri di ricordi, restiamo in superficie, rischiando così di rendere inerte la vita interiore.
Ecco, allora, che Gesù Misericordioso ed amorevole ci viene incontro con l’Eucarestia. Con il Suo Corpo possiamo gustare il sapore della Sua Pasqua e la certezza del Suo Amore, mentre ci mette in guardia dalla bruttezza del male. Con il Pane di Gesù ci sentiamo uniti alle sue membra e restiamo sempre più stupiti davanti al grande dono che Egli ci ha fatto immolandosi per noi; ciò alimenta la contemplazione e l’adorazione del Suo Corpo in questa solennità.
“Chi accoglie Gesù Eucarestia non può che essere artefice di Unità” dice Papa Francesco, infatti “L’Eucarestia non è un premio per i buoni ma una forza per i deboli, un vincolo di comunione”.
Cecilia Amato