“Siete destinati a qualcosa di bello. Perciò mettetevi all’opera!". La visita dell’arcivescovo Mario Delpini all’oratorio “San Luigi", mercoledì 20 giugno nell’ambito della manifestazione “Giugno Sport", ha rappresentato un invito per i giovani ad una consapevole ricerca della vocazione nel solco delle parole di Gesù. Ad accoglierlo, una platea di bambini e ragazzi che l’hanno applaudito cantando gioiosamente con i loro genitori. “Lei, don Mario, viene come buon pastore a conoscere il suo gregge -ha esordito don Maurizio Cantù, parroco della comunità pastorale della Santissima Trinità, che comprende Gavirate, Voltorre, Oltrona e Comerio. Noi vogliamo essere portatori sani di speranza per tutti, con uno sguardo creativo e un nuovo slancio verso i fratelli. Questo momento costituisce l’occasione per mostrarle il progetto della ristrutturazione dell’oratorio, caratterizzata da una giusta sobrietà, per dimostrare la nostra gratitudine verso don Andrea Gariboldi, che a settembre ci lascerà per altra destinazione e per darci un arrivederci alla prossima primavera quando la sua visita alla quattro nostre parrocchie sarà più dettagliata". L’arcivescovo con un linguaggio piano e coinvolgente ha parlato ai tanti bambini silenziosi e attenti. Ha presentato tre figure lontane dal messaggio evangelico, appena letto: il Tonto, che dava tutto per scontato, non si stupiva, non ringraziava; il Tanto che viveva per pretendere sempre di più e il Tinto preoccupato di farsi notare. “Non capivano niente della vita – ha proseguito – ed erano pronti a dire che non si erano accorti dei bisogni degli altri". Una introduzione alla figura di san Luigi Gonzaga, di cui l’arcivescovo ha sottolineato ‘la squisita carità’.
Ha quindi concluso: “Cercate la vostra originalità. Come san Luigi siete predestinati alla gioia. Voi dovete essere una benedizione per chi vi incontra. Non dovete perdere l’occasione di amare. Mettetevi all’opera!".
Oggi, festa di san Luigi, viene presentata la mostra “Luigi Gonzaga. Come ogni giovane dentro il suo tempo", in occasione dei 450 anni dalla nascita.
Federica Lucchini