Giornate eucaristiche: un invito ed una riflessione

“Restate qui e vegliate con me”.

 (Matteo 26,38)

Le giornate eucaristiche sono un’occasione particolare per mettere Gesù al centro della nostra vita. Se Lui è al centro, tutto il resto trova di conseguenza la giusta prospettiva ed il giusto peso. Altrimenti gli equilibri si alterano, ci si sente dispersi e da nessuna parte, si insegue l’idolo di turno (salute?, giovinezza?, denaro?, qualcuno o qualcosa che riempia il nostro vuoto?…) che finirà prima o poi per deluderci.

Pensiamo a Maria, sorella di Lazzaro e di Marta, che sceglie per un tempo di ristoro di non lasciarsi distrarre da altro e semplicemente si pone in ascolto di Gesù. Come le piante che chiedono di ricevere il sole. Papa Francesco racconta di una persona che gli ha chiesto che cosa dire a Gesù durante un’adorazione. La sua risposta è che non dobbiamo che lasciarci guardare, sapendo che il Suo sguardo è quello di Colui che ci ama.

Sostare accanto a Gesù è trovare un nutrimento che viene dall’Alto, ricordarsi di essere parte di un Popolo in cammino che tende a Lui. Vuol dire quindi ritrovare la giusta direzione, invece di perdersi negli affanni della vita. Gesù ci raccomanda: “State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso” (Luca 21, 34).

L’invito a sostare è anche rispondere a Gesù che desidera che vegliamo con Lui (questo chiese ai discepoli al Getsemani). Può succedere che la nostra preghiera diventi un rituale abitudinario, stare con Gesù vuol dire non dimenticare che c’è un interlocutore, una presenza sensibile che ama e ascolta, che aspetta che passiamo del tempo con Lui.

Ecco, è stare accanto all’Amore del Respiro, all’Amico che è l’unico a poterci insegnare in che modo è possibile dare un senso alla vita, quello che ha promesso che starà accanto a noi sempre, la Vite che dà significato e linfa ai tralci.

Quest’anno durante le giornate eucaristiche saremo guidati da Mons. Peppino Maffi, Prevosto di Varese e Rettore del Seminario Arcivescovile, oggi membro dell’equipe per la Formazione permanente del clero. Il desiderio è quello di riprendere respiro, scegliere come Maria la parte migliore, quella che non verrà tolta (Luca 10,42).

Roberta Lentà

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