dall’editoriale di don Maurizio
Nella Genesi la prima parola pronunciata da Dio è: “«Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte” (Gen 1,3-5). Ecco il primo gesto del Creatore: dissipare l’oscurità, la confusione che regnava ai primordi e portare la luce, principio dell’intera creazione. In Apocalisse troviamo di nuovo il segno della luce nell’ultima pagina della Scrittura: “La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna: la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’Agnello” (Ap 21,23).
La storia dell’umanità è dominata dalla luce del primo giorno, è la Luce di Dio che illuminerà, alla fine, l’umanità intera.
Gesù è la Luce, “Io sono la luce del mondo” (Gv 8,12). Il Vangelo è pieno di questi riferimenti.
Ma la luce si può anche rifiutare, può anche non essere accolta, ce lo ricorda San Giovanni fin dai primi capitoli del suo testo evangelico: “La luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce” (Gv 3,19).
Spesso si ha paura della luce. Si ha paura di restarne abbagliati, di cadere in errore, di non essere liberi di scegliere.
I Magi seguirono la luce della stella e trovarono la verità. Anche noi lasciamo che la luce di Gesù illumini i nostri desideri più profondi. È Natale, ancora viene nel mondo la Luce che illumina ogni uomo, diciamo con forza “vieni Signore Gesù e illumina i nostri giorni con la luce della tua Grazia”.