Ogni anno le parrocchie del decanato di Besozzo propongono ai fedeli un pellegrinaggio mariano nel mese di maggio. Dopo la pausa di tre anni dovuta alla pandemia, finalmente questa settimana siamo riusciti a partire per Lourdes con un gruppo di 160 pellegrini, ognuno dei quali portava con sé tante domande, altrettante richieste di preghiera e un desiderio profondo di ritrovare l’abbraccio materno della Vergine Maria.
Ci si muove perché si è in ricerca di una risposta. E non lo si fa a caso. Si sa che in certi luoghi Dio parla al cuore dell’uomo. Lourdes è sicuramente uno di questi luoghi. Il ritmo delle giornate, brevi ma intense, è scandito da momenti di preghiera, di adorazione, celebrazioni eucaristiche e rosari, ma il centro che tutti cercano è sostare nella Grotta di Massabielle. Lì si corre appena si giunge a Lourdes e da lì si parte dopo un ultimo saluto alla Vergine Immacolata. E’ come tornare a casa dopo lunghi anni e ritrovare gli affetti che si erano lasciati. E’ riprendere il filo di un dialogo che in realtà non si è mai interrotto, anche se la quotidianità spesso ti porta a pensare così.
Lì anche con i pellegrini delle parrocchie della nostra Comunità abbiamo portato tutti, a partire da coloro che ci hanno chiesto di pregare, di accendere una candela, di ricordarli davanti alla Grotta. Lo abbiamo fatto e ci siamo sentiti veramente carichi di una responsabilità grande, perchè sapevamo che ciò che ci veniva chiesto non era tanto per dire, ma veniva dal profondo del cuore. E sappiamo che molti di voi, da casa, ci avete accompagnati e forse grazie ai mezzi di comunicazione siete riusciti anche a condividere un pezzettino del nostro pellegrinaggio.
don Maurizio